Mostra con i dipinti di Rossella Baldecchi a Wangen e Reutlingen
FIORI DI PACE - BLUMEN DES FRIEDENS
Una collaborazione tra le due associazioni di gemellaggio Prato Wangen, la SI-PO, i due comuni Prato e Wangen im Allgäu in occasione del 35° anniversario del gemellaggio Prato - Wangen im Allgäu.
La prima attività dell'anno del giubileo dei 35 anni è stata la mostra "Fiori di pace" con immagini di Rossella Baldecchi, inaugurata a Wangen l'8 marzo 2023 in occasione della "Giornata internazionale della donna".
Le opere di Rossella si prestano molto ideali per celebrare la Giornata Internazionale della Donna, proprio per i temi trattati nei dipinti, in cui la figura femminile è al centro. Dietro i dipinti di giovani donne di Rossella Baldecchi ci sono i destini e le storie di donne di tutto il mondo.
La sua arte potente e chiara mostra elementi molto originali e racconta le storie di donne che spesso sono anche vittime di violenza o oppressione. In questo modo, la perfezione artistica si combina con l'auspicata affermazione che purtroppo siamo ancora lontani dalla perfetta uguaglianza delle donne.
Rossella Baldecchi si è diplomata all'Istituto Nazionale d'Arte di Pistoia (Toscana) e all'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1983. Insegnante di design, ha esposto in Italia e all'estero per quasi 40 anni, ricevendo anche importanti premi e riconoscimenti. Le sue ultime mostre all'estero sono state in Giappone, a Tokyo nel 2017 e a Hiroshima nel 2019. Le sue opere sono attualmente presenti in gallerie negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito.
Poi, dal 22 aprile al 25 maggio, la Volkshochschule Reutlingen ha ospitato i dipinti di Rossella Baldecchi "Fiori di pace" - nelle sale espositive della Haus der Volkshochschule Reutlingen.
Di seguito potete vedere alcune immagini delle due inaugurazioni e di tutte le opere esposte con le illustrazioni che Rossella ha scritto appositamente per le due mostre.
Ecco le immagini di tutti i quadri esposti a Wangen e Reutlingen:
FIORI DI PACE, 2023
Olio su tela 80 x 80 cm
Rappresentare un gemellaggio fra città, che di per sé è un concetto astratto, non mi è stato difficile, anzi, ho avuto una vera, immediata illuminazione che mi ha portata a realizzare l’opera quasi “di getto”, se così si può dire, trattandosi di pittura ad olio su tela. Le due città, Prato e Wangen, nella mia testa si sono materializzate come due donne nella loro età più bella, 35 anni, quando si è giovani ma anche mature, consapevoli e responsabili del nostro futuro. Due gemelle che camminano in strade diverse, si pongono obiettivi diversi e guardano, con fiducia, cieli diversi ma restano sempre profondamente unite e si appoggiano l’una all’altra. Ho simboleggiato l’unione con l’intreccio dei loro capelli in un’unica treccia dalla quale nascono gigli bianchi, il bianco è segno di purezza e il giglio stilizzato appare in entrambi gli stemmi delle Città e un altro giglio arriva portato da un passerotto, amo dipingere gli uccellini! Le vesti delle donne sono rispettivamente dei colori che rappresentano le due Città, rosso per Prato e azzurro per Wangen, così come i gigli “tatuati” sulle braccia sono quelli dei loro stemmi, oro e azzurro. Il titolo non poteva che essere di fiducia e speranza in futuro illuminato dalla pace per le due Città e per tutta l’Umanità: “FIORI DI PACE”.
CRIMINI DI GUERRA, PEACE FOR CHILDREN, 2022,
Olio su tela 50 x 50 cm
Penso che la Pace sia il primo dei Diritti Umani, senza la Pace si perdono tutti gli altri nostri diritti e penso che nessuno bambino dovrebbe mai conoscere cos’è la guerra
DONNA, VITA, LIBERTA’, 2022,
Olio su tela. 50 x 50 cm
Lo scorso 22 settembre, la giornalista iraniana Niloufar Hamedi diffonde la notizia della morte, all’ospedale di Teheran, di Mahsa Amini, una ragazza curda – iraniana di 22 anni arrestata pochi giorni prima dalla polizia morale con l’accusa di aver fatto intravedere una ciocca di capelli dal velo obbligatorio che la Repubblica Islamica impone alle donne. Le autorità hanno tentato di nascondere la vera causa della morte, dicendo che la ragazza era morta di infarto, ma la famiglia alla vista della figlia, denuncia invece che durante l’arresto Masha è stata picchiata a morte dai suoi carcerieri che l’hanno letteralmente massacrata. La notizia si è diffusa a macchia d’olio e il malcontento che già covava nel Paese fra le giovani generazioni, ha fatto esplodere una catena di manifestazioni che dalla capitale si sono diffuse nelle altre città e alla guida della rivolta di queste, ci sono le donne.
Il primo disperato gesto da parte delle donne nelle piazze è stato il taglio dei capelli, antico rituale praticato in Iran e in alcuni Paesi del Medio Oriente. Il taglio dei capelli è un gesto di lutto, di tristezza ma anche di rabbia e nelle giovani iraniane c’è anche volontà di rivalsa, per questo si accendono falò al centro delle piazze dove si bruciano i veli islamici e nell’aria si leva un unico grido: “Jin, Jiyan, Azadi”, “Donna, Vita, Libertà” che diventa lo slogan principale di un movimento spontaneo che chiede diritti civili, democrazia e libertà.
E mentre dalle università gli studenti maschi intonano lo slogan delle proteste: “Donna, Vita, Libertà” le ragazze rispondono: “Uomo, Patria, Prosperità”. Come sappiamo, le forze dell’ordine hanno cercato di reprimere nel sangue le proteste, e dopo Masha è stata massacrata di botte Nika Shakarami di 17 anni e poi tante, tante altre e anche giovani ragazzi che si sono uniti alla protesta.
Dalla morte di Masha, ogni giorno, ho cercato e cerco ogni notizia proveniente dall’Iran, diventate sempre più rare per la chiusura di internet e per l’oscuramento dei social, ma ogni volta che leggo delle rivolte provo un enorme senso di orgoglio e di appartenenza con queste ragazze coraggiose che non hanno paura di essere picchiate, torturate o crivellate da proiettili. Per sentirmi ancora più vicina a tutte loro ho fatto quello che so fare ed ho preso una tela sulla quale ho dipinto una donna di spalle, di spalle perché mostrando il volto ne avrei ritratta una sola, così per me, rappresenta tutte, le ho tagliato i capelli, appoggiati sulla spalla e sulla schiena le ho inciso “a sangue” perché, è con il sangue che lottano per conquistare la libertà, la parola “Freedom”, e libertà, scritto in persiano ho dipinto sul velo islamico che vola davanti a lei. Ma la mia opera non sarebbe stata completa e non avrei provato vicinanza e immedesimazione se anche io non mi fossi tagliata i capelli, così una mia ciocca di capelli, appesa ad un filo, l’ho attaccata al dipinto. Quando ho guardato il risultato finale mi sono accorta che i miei capelli hanno lo stesso colore della “mia” donna iraniana ed ho capito che davvero, senza rendermene conto, mentre dipingevo sono diventata una di loro.
MGF – Mutilazioni Genitali Femminili, 2017,
Olio su tela 60 x 60 cm
Dedicato a Ayaan Hirsi Ali
Figlia del somalo Hirsi Magan Isse a cinque anni fu sottoposta ad infibulazione, una mutilazione e “cucitura” dei genitali che comporta conseguenze irreversibili gravissime.
Nel gennaio del 1992 il padre conosce in moschea un giovane somalo (residente in Canada e tornato in patria per procurarsi una donna da sposare) e in un'ora decide di dargli in moglie Ayaan che aveva 22 anni. La ragazza rifiuta, ma le nozze si combinano ugualmente. Il marito appartiene ad un clan tra i più in vista nella società somala. Dopo le nozze il marito deve ripartire subito per il Canada e organizza il viaggio aereo per la giovane moglie. Giunta in Germania per uno scalo intermedio, Ayaan decide di scappare. Prende un treno per i Paesi Bassi e chiede asilo politico come rifugiata. Motivo: essere stata costretta ad un matrimonio combinato che l'ha privata della libertà. Per non essere rintracciata dalla famiglia, sceglie di non usare più il suo vero cognome, Magan, ed opta per Ali (il nome originario del nonno).
Ottiene lo status di rifugiata e si iscrive all'Università conseguendo la laurea in Scienze Politiche.
Un giorno dell'estate del 2001 guardando il telegiornale apprende che in una scuola alcuni insegnanti gay sono stati molestati da allievi musulmani. Il servizio mostra anche un imam che li difende: secondo lui l'omosessualità è una malattia contagiosa in grado di infettare gli studenti. Di getto scrive una lettera e la indirizza ad uno dei quotidiani più letti nei Paesi Bassi, NRC Handelsblad. Nella lettera sostiene che quell'atteggiamento non appartiene a un solo imam, ma è molto diffuso nel mondo islamico e spiega che l'islam è una religione che non accetta la libertà individuale, fino a giustificare i soprusi contro le donne e contro i diversi. Quel gesto istintivo segna l'inizio del suo impegno politico.
Attualmente vive negli Stati Uniti dove prosegue la sua battaglia in difesa dei Diritti Umani e in difesa delle donne musulmane.
STARWAY TO FREEDOM, 2019
Olio su tela ,60 x 60 cm
Dedicated to Kurdish women fighting for their freedom and independence
Ho dipinto questo quadro all'indomani dell' uccisione di Hevrin Khalaf, il 12 ottobre 2019. Aveva solo 35 anni. Le hanno sparato e l’hanno colpita più volte sul volto, forse con il calcio di un fucile, fino a sfigurarla. Qual’era la sua colpa?
Hevrin, plurilaureata, era Segretaria Generale del Partito per il Futuro della Siria, paladina dei diritti delle donne, attivista nella lotta per la coesistenza pacifica fra i curdi, i cristiano - siriaci e gli arabi.
Per l'Isis era una pericolosa miscredente.
Fanno paura le donne curde, con la loro determinazione e indipendenza. E per i componenti dell’Isis le combattenti rappresentano un doppio nemico, per loro la donna è un essere inferiore, e morire per mano loro non è solo un’immensa umiliazione, ma significa anche non poter andare in Paradiso. Per le curde non è stato facile creare un esercito femminile, auto gestito, auto organizzato e auto addestrato. Ma le donne lo sanno da sempre: la strategia dei piccoli passi è l'unica che può funzionare. Appena ho letto la notizia della morte di Hevrin in me è scattato qualcosa che mi ha portata davanti ad una tela bianca ed ho pensato a come rappresentare questo dramma. Mentre riflettevo mi sono venute in mente tutte le altre donne combattenti curde che in questi anni hanno perso la vita per la libertà del loro Popolo e per l'affermazione dei loro diritti come donne, perciò ho deciso che avrei dedicato questo lavoro anche a tutte loro.
Ne è uscito un dipinto con due volti, opposti e uniti, quasi fusi fra di loro dai folti capelli, sul corpo di una l'accenno della divisa militare, l'altra con il corpo nudo e i graffi per la violenza subìta. Accanto alla combattente una pietra, perchè gli integralisti islamici e l'Isis usano la lapidazione e accanto uno scorpione nero, che per me simboleggia i loro assassini. Gli occhi coperti da una corona di papaveri, rossi come il sangue per nasconderle lo sguardo davanti alla morte. Accanto alla "sorella" una farfalla azzurra, simbolo di vita, perchè Hevrin, Asia, Sakine, Leyla e molte altre per me e per chi, come noi continueremo a ricordarle, non sono morte, continueranno a vivere nei nostri cuori e saranno di ispirazione per molte altre donne nel cammino verso la libertà.
CRIMINI DI GUERRA, AFGANISTAN, 2022,
Olio su tela 50 x 50 cm
La vita delle donne e delle bambine in Afghanistan è devastata dalla repressione dei Diritti Umani da parte dei talebani. Nessun diritto allo studio, al lavoro, alla libertà di movimento, alla gioia. A questo le donne hanno reagito con un’ondata di proteste, represse con la violenza. Ma le donne continuano a far sentire le loro grida per la libertà, a costo della vita. Libertà, in persiano, ho scritto sulla tela.
CRIMINI DI GUERRA, UCRAINA, 2022,
Olio su tela, 50 x 50 cm
E’ passato quasi un anno da una guerra che nessuno di noi avrebbe pensato possibile ora e proprio qui, a due passi dalle nostre case. Di guerre dimenticate purtroppo nel nostro Pianeta ce ne sono molte e come tutte le guerre mietono vittime innocenti, ma questa forse l’avvertiamo di più perché è a due passi da casa e perché coinvolge persone che fino a pochi mesi fa vivevano la nostra stessa vita ed è più facile identificarci con loro. Nella atrocità di ogni guerra chi soffre di più è l’umanità più debole, i malati, le persone anziane ed i bambini. Ho dipinto la “mia” bambina ucraina mentre, trattenendo le lacrime, urla di rabbia in silenzio. Le ferite della guerra segneranno per sempre la sua vita.
RINASCIMENTO, 2020,
Olio su tela, 60 x 60 cm
Ho realizzato questo dipinto durante la pandemia quando il covid ci ha messo di fronte alle nostre enormi responsabilità nei confronti del Pianeta. Mi sono immaginata una “rinascita” consapevole nella quale ognuno di noi si sarebbe preso cura della nostra “casa”. Così è nato “Rinascimento”.
HIROSHIMA, 2020,
Olio su tela, 60 x 60 cm
Durante la mia seconda mostra in Giappone, a Hiroshima, ho conosciuto a fondo la città dell’atomica, ora una città bella, ben organizzata ed efficente che conserva però inalterata l’immensa ferita del 6 agosto 1945. Ho voluto rappresentarla così. La bambina è vera e reale, l’ho incontrata in Giappone durante la mia visita e la cicatrice che le ho dipinto sul corpo simboleggia la tragedia che la Città, il Popole e l’intero Paese ha dovuto subire.
CIECA HUMANITAS, 2019,
polittico, Olio su tela, 40 x 120 cm
Quando ho realizzato questo dipinto pensavo alla frase di Nelson Mandela “La pace non è un sogno, può diventare realtà, ma per costruirla bisogna essere capaci di sognare”. Vivere in armonia fra i Popoli e con la Natura rispettando l’ambiente che ci circonda non è un’utopia, può diventare realtà, ma è indispensabile aprire gli occhi alla nostra “Cieca Humanitas”.
IO SONO CALLA, 2021,
Olio su tela, 60 x 60 cm
In questo, come in altri recenti lavori ho dipinto bambine o giovani donne dalle quali si sviluppano radici di piante o di fiori sui quali, in armonia con l’insieme, si posano uccelli, ricci, lumache, topolini, forme di vita varie circondate da insetti in un tripudio di colori per lanciare un messaggio deciso: solo se inizieremo a vivere in armonia con la Natura e con ogni forma vivente potremo salvare il nostro Pianeta, la nostra unica Casa la cui cura è l’azione più importante di cui possiamo renderci artefici.
Le “mie” bambine sono come delle “mutanti” che si integrano con le piante che nascono da loro traendone linfa vitale e fornendo linfa vitale ai fiori e alle piante in uno scambio simbiotico di vita vera.
Immedesimandomi sempre in ciò che dipingo, ho intitolato ognuno di questi lavori come se fossi io stessa a vivere questo scambio in questa armonia.
IO SONO ORCHIDEA, 2021,
Olio su tela, 60 x 60 cm
In questo, come in altri recenti lavori ho dipinto bambine o giovani donne dalle quali si sviluppano radici di piante o di fiori sui quali, in armonia con l’insieme, si posano uccelli, ricci, lumache, topolini, forme di vita varie circondate da insetti in un tripudio di colori per lanciare un messaggio deciso: solo se inizieremo a vivere in armonia con la Natura e con ogni forma vivente potremo salvare il nostro Pianeta, la nostra unica Casa la cui cura è l’azione più importante di cui possiamo renderci artefici.
Le “mie” bambine sono come delle “mutanti” che si integrano con le piante che nascono da loro traendone linfa vitale e fornendo linfa vitale ai fiori e alle piante in uno scambio simbiotico di vita vera.
Immedesimandomi sempre in ciò che dipingo, ho intitolato ognuno di questi lavori come se fossi io stessa a vivere questo scambio in questa armonia.
ACQUA – TERRA – FUOCO - ARIA, 2021,
polittico, Olio su tela, 100 x 200 cm
Ho rappresentato i quattro elementi della Natura come figure femminili che si integrano e si fondono con l’acqua, le foglie, il fuoco, e l’aria diventando esse stesse gli elementi che rappresentano.
L’AFFIDO, 2020,
Olio su tela, 60 x 60 cm
Ho realizzato questo dipinto durante la pandemia quando il covid ci ha messo di fronte alle nostre enormi responsabilità nei confronti del Pianeta. Mi sono immaginata una bambina che abbraccia una tartaruga, uno degli animali più longevi che per me simboleggia il nostro Pianeta, e se ne prende cura, perché è alle nuove generazioni che affidiamo la protezione le nostro Pianeta.
ARETUSA, 2023,
Olio su tela, 50 x 100 cm
Nello scorso mese di settembre mi trovavo in viaggio in Sicilia e visitando Siracusa e l’isola di Ortigia sono rimasta incantata dalla fonte Aretusa e ne ho scoperto il mito che mi ha ispirato l’opera alla quale ho dato lo stesso nome. Uno specchio di acqua nel quale nascono papiri e ninfee popolato da una miriade di pesci. Mi sono immaginata che la Ninfa Aretusa continui a vivere lì, ed io, immergendomi in profondità nelle sue acque, ne ho scoperto il bellissimo volto…
ANIME, 2020 - 2021,
polittico,Olio su tela, 80 x 120 cm
Le opere che compongono questo polittico parlano di donne che subendo violenza sono “scomparse“ (le tre in fila a sinistra) e le farfalle che le circondano sono altre anime scomparse come loro, donne che hanno perso la vita o hanno subìto inaudite violenze per affermare il loro diritto di amare, di essere libere di scegliere o di lasciare un uomo che scambia la violenza per amore…mentre le altre escono dal velo del silenzio e tornano a vivere, ritrovando se stesse.
IO SONO ALBERO, 2022,
Olio su tela, 60 x 120 cm
In questo, come in altri recenti lavori ho dipinto bambine o giovani donne dalle quali si sviluppano radici di piante o di fiori sui quali, in armonia con l’insieme, si posano uccelli, ricci, lumache, topolini, forme di vita varie circondate da insetti in un tripudio di colori per lanciare un messaggio deciso: solo se inizieremo a vivere in armonia con la Natura e con ogni forma vivente potremo salvare il nostro Pianeta, la nostra unica Casa la cui cura è l’azione più importante di cui possiamo renderci artefici.
Le “mie” bambine sono come delle “mutanti” che si integrano con le piante che nascono da loro traendone linfa vitale e fornendo linfa vitale ai fiori e alle piante in uno scambio simbiotico di vita vera.
Immedesimandomi sempre in ciò che dipingo, ho intitolato ognuno di questi lavori come se fossi io stessa a vivere questo scambio in questa armonia.
GENESI, 2020,
dittico, Olio su tela, 80 x 80 cm
In questo, come in altri recenti lavori ho dipinto bambine o giovani donne dalle quali si sviluppano radici di piante o di fiori sui quali, in armonia con l’insieme, si posano uccelli, ricci, lumache, topolini, forme di vita varie circondate da insetti in un tripudio di colori per lanciare un messaggio deciso: solo se inizieremo a vivere in armonia con la Natura e con ogni forma vivente potremo salvare il nostro Pianeta, la nostra unica Casa la cui cura è l’azione più importante di cui possiamo renderci artefici.
Le “mie” bambine sono come delle “mutanti” che si integrano con le piante che nascono da loro traendone linfa vitale e fornendo linfa vitale ai fiori e alle piante in uno scambio simbiotico di vita vera.
Immedesimandomi sempre in ciò che dipingo, ho intitolato ognuno di questi lavori come se fossi io stessa a vivere questo scambio in questa armonia.
IO SONO GIGLIO, 2022,
Olio su tela, 60 x 60 cm
In questo, come in altri recenti lavori ho dipinto bambine o giovani donne dalle quali si sviluppano radici di piante o di fiori sui quali, in armonia con l’insieme, si posano uccelli, ricci, lumache, topolini, forme di vita varie circondate da insetti in un tripudio di colori per lanciare un messaggio deciso: solo se inizieremo a vivere in armonia con la Natura e con ogni forma vivente potremo salvare il nostro Pianeta, la nostra unica Casa la cui cura è l’azione più importante di cui possiamo renderci artefici.
Le “mie” bambine sono come delle “mutanti” che si integrano con le piante che nascono da loro traendone linfa vitale e fornendo linfa vitale ai fiori e alle piante in uno scambio simbiotico di vita vera.
Immedesimandomi sempre in ciò che dipingo, ho intitolato ognuno di questi lavori come se fossi io stessa a vivere questo scambio, in vera armonia.
IO SONO MARGHERITA, 2021,
Olio su tela, 60 x 60 cm
In questo, come in altri recenti lavori ho dipinto bambine o giovani donne dalle quali si sviluppano radici di piante o di fiori sui quali, in armonia con l’insieme, si posano uccelli, ricci, lumache, topolini, forme di vita varie circondate da insetti in un tripudio di colori per lanciare un messaggio deciso: solo se inizieremo a vivere in armonia con la Natura e con ogni forma vivente potremo salvare il nostro Pianeta, la nostra unica Casa la cui cura è l’azione più importante di cui possiamo renderci artefici.
Le “mie” bambine sono come delle “mutanti” che si integrano con le piante che nascono da loro traendone linfa vitale e fornendo linfa vitale ai fiori e alle piante in uno scambio simbiotico di vita vera.
Immedesimandomi sempre in ciò che dipingo, ho intitolato ognuno di questi lavori come se fossi io stessa a vivere questo scambio, in vera armonia.
IO SONO LA VITA, 2022,
Olio su tela, 50 x 100 cm
In questo, come in altri recenti lavori ho dipinto bambine o giovani donne dalle quali si sviluppano radici di piante o di fiori sui quali, in armonia con l’insieme, si posano uccelli, ricci, lumache, topolini, forme di vita varie circondate da insetti in un tripudio di colori per lanciare un messaggio deciso: solo se inizieremo a vivere in armonia con la Natura e con ogni forma vivente potremo salvare il nostro Pianeta, la nostra unica Casa la cui cura è l’azione più importante di cui possiamo renderci artefici.
Le “mie” bambine sono come delle “mutanti” che si integrano con le piante che nascono da loro traendone linfa vitale e fornendo linfa vitale ai fiori e alle piante in uno scambio simbiotico di vita vera.
Immedesimandomi sempre in ciò che dipingo, ho intitolato ognuno di questi lavori come se fossi io stessa a vivere questo scambio in questa armonia.
IO SONO VIVA, 2022,
Olio su tela, 50 x 100 cm
In questo, come in altri recenti lavori ho dipinto bambine o giovani donne dalle quali si sviluppano radici di piante o di fiori sui quali, in armonia con l’insieme, si posano uccelli, ricci, lumache, topolini, forme di vita varie circondate da insetti in un tripudio di colori per lanciare un messaggio deciso: solo se inizieremo a vivere in armonia con la Natura e con ogni forma vivente potremo salvare il nostro Pianeta, la nostra unica Casa la cui cura è l’azione più importante di cui possiamo renderci artefici.
Le “mie” bambine sono come delle “mutanti” che si integrano con le piante che nascono da loro traendone linfa vitale e fornendo linfa vitale ai fiori e alle piante in uno scambio simbiotico di vita vera.
Immedesimandomi sempre in ciò che dipingo, ho intitolato ognuno di questi lavori come se fossi io stessa a vivere questo scambio in questa armonia.
IO SONO LA CURA, 2022,
Olio su tela, 50 x 100 cm
In questo, come in altri recenti lavori ho dipinto bambine o giovani donne dalle quali si sviluppano radici di piante o di fiori sui quali, in armonia con l’insieme, si posano uccelli, ricci, lumache, topolini, forme di vita varie circondate da insetti in un tripudio di colori per lanciare un messaggio deciso: solo se inizieremo a vivere in armonia con la Natura e con ogni forma vivente potremo salvare il nostro Pianeta, la nostra unica Casa la cui cura è l’azione più importante di cui possiamo renderci artefici.
Le “mie” bambine sono come delle “mutanti” che si integrano con le piante che nascono da loro traendone linfa vitale e fornendo linfa vitale ai fiori e alle piante in uno scambio simbiotico di vita vera.
Immedesimandomi sempre in ciò che dipingo, ho intitolato ognuno di questi lavori come se fossi io stessa a vivere questo scambio in questa armonia
DIVENTARE MAGNOLIA, 2021,
dittico, Olio su tela, 60 x 180 cm
In questo, come in altri recenti lavori ho dipinto bambine o giovani donne dalle quali si sviluppano radici di piante o di fiori sui quali, in armonia con l’insieme, si posano uccelli, ricci, lumache, topolini, forme di vita varie circondate da insetti in un tripudio di colori per lanciare un messaggio deciso: solo se inizieremo a vivere in armonia con la Natura e con ogni forma vivente potremo salvare il nostro Pianeta, la nostra unica Casa la cui cura è l’azione più importante di cui possiamo renderci artefici.
Le “mie” bambine sono come delle “mutanti” che si integrano con le piante che nascono da loro traendone linfa vitale e fornendo linfa vitale ai fiori e alle piante in uno scambio simbiotico di vita vera.
Immedesimandomi sempre in ciò che dipingo, ho intitolato ognuno di questi lavori come se fossi io stessa a vivere questo scambio in questa armonia.
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